5.30 School challenge
10.000 passi al giorno: dopo le lezioni e insieme ai compagni di classe. Un progetto dirompente, la cui utilità è riconosciuta dalla comunità scientifica internazionale. Sorretto da un messaggio altrettanto potente: riattivare l’attenzione sul potere del movimento e dello sport, da praticare 365 giorni all’anno. Il rimedio perfetto per una società sempre più sedentaria e sempre più accartocciata su banchi e scrivanie. Un obiettivo semplice, in grado di donare un colore speciale alle nostre giornate.
L’intento di 5.30 School challenge è sempre lo stesso: sfruttare l’energia di 5.30 per sfidare gli studenti a sperimentare abitudini di vita più sane.
Quali studenti? Sempre loro: quelli delle scuole superiori modenesi. Quelli che non si tirano mai indietro e riescono a donare all’evento della Ghirlandina un’atmosfera speciale. All’ultima edizione erano oltre 5.000… una meraviglia, pensando a quanto delicata sia l’adolescenza, fase in cui molti “ex bambini sportivi” abbandonano l’attività. Al contempo, però, è anche il momento in cui chi non ha mai praticato sport durante l’infanzia può decidere di volersi più attivo, dando una svolta esclamativa alla propria vita. 5.30 School challenge è una sfida tra i banchi di scuola.
Il progetto 5.30 School challenge giunge quest’anno alla terza edizione, con un’impennata di istituti coinvolti: ben 11. Una rete di scuole e di colleghi in accordo su un progetto tanto semplice quanto potente, divertente da divulgare e utilizzabile in più contesti didattici. Tre volte a settimana, offriremo agli studenti la possibilità di partecipare a camminate guidate da un loro insegnante.
In preparazione alla tappa del primo giugno, 3 di loro ospiteranno allenamenti collegiali aperti a tutti gli studenti… delle vere e proprie social walk! Il valore aggiunto del progetto 2017, infatti, è proprio il potere socializzante, dato dal fatto che ragazzi di scuole diverse potranno incontrarsi e fare allenamento insieme.
Il primo gruppo coinvolto era composto da una ventina di studentesse dell’istituto Cattaneo Deledda di Modena, fino a quel momento decisamente sedentarie. Il ritmo delle ragazze non era certo quello di chi battaglia per un titolo nazionale, ma il loro obiettivo non era affatto meno importante: da pigre patentate ad accanite camminatrici! Un gruppo eterogeneo ma allo stesso tempo molto coeso. Si sono allenate per tre mesi sotto la supervisione dei loro professori di educazione fisica e dello staff di 5.30, con l’obiettivo a breve termine di partecipare alla tappa della loro città. L’obiettivo a lungo termine, invece, era decisamente più ambizioso: adottare scelte di vita più consapevoli, imperniate su una corretta alimentazione e su un po’ di movimento quotidiano.
«Pensavo di mangiare bene… e invece no!» era la confessione più gettonata al termine dei colloqui individuali con le ragazze.
«La nostra famiglia è originaria del sud e nei piatti della mamma non manca mai la verdura… anche se in effetti noi a malapena la tocchiamo» ammettevano altre.
«Il problema sono i pasti fuori casa, in giro con gli amici: lì non facciamo mai troppa attenzione… mangiamo quello che capita» proseguivano le studentesse.
Il cammino e la corsa sono attività democratiche: tutti possono praticarle, non occorre essere atleti particolarmente dotati e non servono attrezzature super tecniche. Basta un pizzico di curiosità, buttarsi e ascoltare cosa succede.
«Da quando partecipo a questo progetto mi sono appassionata all’attività fisica. Prima odiavo fare ginnastica e stavo tutto il giorno sul divano… ma questo cambiamento mi piace tantissimo! Ho cominciato perché volevo dimagrire ma alla fine ho scoperto una vera e propria passione!» ci spiegava una studentessa della prima edizione.
La scuola è il setting privilegiato per promuovere stili di vita sani nei bambini e negli adolescenti: un ambiente sicuro in cui imparare e costruire la propria personalità, prendendo coscienza delle proprie scelte e delle relative implicazioni.
Promosso dalla società sportiva Ginger, il partner guida del progetto è l’istituto Cattaneo Deledda di Modena, nella figura del prof. Roberto Bicego. Gli altri istituti coinvolti sono: il Selmi, il Wiligelmo, l’IPSIA Corni, il Muratori, il Barozzi, il Fermi, il Tassoni, il Sacro Cuore, il Sigonio e ovviamente il Guarini, la scuola dove tutto ebbe inizio sette anni fa.
Le info sul progetto, la locandina e i contatti di Sabrina Severi, li trovate qui