I nostri partner: Modena
Il Baffo, lo chiamano proprio così!, fu l’unico di Modena ad avere il coraggio di esporre la locandina della prima 5.30 nel suo negozio, per l’appunto ‘Baffo Sport’. E quel 12 giugno 2009 fu praticamente il primo ad arrivare al Parco Novi Sad, già alle 4, perché non riusciva a dormire dalla paura di non sentire la sveglia!
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Oggi ci aiutano anche gli amici di Run&Fun: Gianluca Ferracuti e Mohamed Moro, due ragazzi cresciuti nella Fratellanza Modena, che gestiscono di un negozio di articoli sportivi. Di loro ci piace che a Modena sono praticamente gli unici che organizzano attività per le persone che vogliono camminare, correre o fare Nordic Walking senza velleità agonistiche.
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Moreno Casarelli, aka il Baffo, di Baffo Sport
“Sergio è un amico, già nel 2009 era solito venire nel mio negozio. Mi parlò di quest’idea di una corsa alle 5.30 del mattino, perché era un’abitudine che già condivideva con Sabina tutte le mattine e gli sarebbe piaciuto farla diventare una buona prassi per tanti. Proviamo, gli dissi subito… nonostante lo scetticismo con cui ci guardavano i tradizionalisti del podismo modenese. Sergio si aspettava che quella prima volta si presentassero in 100, secondo me erano pochi, infatti fummo subito 570! Da allora i numeri sono diventati astronomici”.
“Da qualche settimana Baffo Sport è riaperto… e devo dire che non ho mai venduto tante scarpe come in questi giorni, siamo sulle 50 paia al giorno, e magari il sabato anche qualcosa in più. Sicuramente la gente ha voglia di muoversi e sanno che da noi trovano un occhio attento nel consiglio delle calzature… ma di sicuro abbiamo anche puntato su prezzi amici: di questi tempi bisogna aiutarsi”.
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Fabio Goldoni, del Gruppo Interforze, oltre ad aiutarci con la sicurezza in varie città, fra cui Modena, è colui che si occupa, ogni anno, della donazione delle t-shirt avanzate alla Protezione Civile. Il nostro essere così ‘naive’ è bilanciato dalla concretezza sua e di Eugenio Di Prinzio: è merito loro se i 9.000 parteciapanti della 5.30 di Modena riescono a vivere un’alba spensierata, divertendosi.
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“Sergio è prima di tutto un amico, ci siamo conosciuti grazie al cognato, tutti accomunati dalla passione per la corsa. Perché all’epoca anche Sergio correva parecchio, lo sapevate?”.
“Poi Sergio mi coinvolse nella sua progettualità e, dopo quella prima edizione del 2009, non ne ho più corse ma sono sempre intervenuto col mio personale per garantire la sicurezza dell’evento. A dir la verità gli eventi non sono il nostro core business (in questi mesi, per esempio, abbiamo lavorato tanto come vigilanza delle aziende chiuse o regolamento dei flussi di ingresso della grande distribuzione), diciamo che scegliamo solo quelli “speciali” e 5.30 lo è: unisce giovani e meno giovani, capaci e meno capaci, passeggiatori e competitivi. Prova ne è il sostegno ricevuto dai partecipanti alla notizia che l’anno prossimo si correrà con la maglietta 2020: è, e rimarrà per tutti, un anno particolare”.
“Ho un gruppo di amici con cui siamo dediti al sociale e, quando proposi a Sergio e Sabrina di donare magliette avanzate, furono immediatamente d’accordo: negli anni, grazie a Croce Rossa, Ordine di Malta, Protezione Civile e altre associazioni, le t-shirt sono arrivate a chi ne aveva più bisogno di noi”.