A Venezia siamo ritornati ad intervistare voi che partecipate alla Run530.
Questa settimana per noi ci sono stati Franco e Maddalena.
FRANCO
originario di Ancona, residente a Padova da 27 anni, lavora presso un magazzino di materiale elettrico e cerca di ritagliarsi dei momenti di allenamento,per tenersi in forma, nonostante i turni di lavoro che cambiano ogni settimana. Ha partecipato alla 5.30 di Venezia insieme alla moglie, con lui nella foto. Li salutiamo e ringraziamo entrambi.
Ciao Franco. Come hai Saputo della Run530 di Venezia?
Da 4 anni mi sono dedicato alla camminata sportiva per motivi di salute, per poi rimanere affascinato da questo stile di vita.
Sono venuto a conoscenza della Run530 attraverso la ricerca nel web di consigli per una dieta più equilibrata ed un’attività fisica più salutare. Ho partecipato ad altre camminate organizzate, ma è la prima volta che cammino alla 5.30. Ho deciso di aderire per vivere un’esperienza ad un’ora del mattino ed in un contesto insolito: camminare su e giù dai ponti e tra le calli in una Venezia non affollata con una luce radente è stato emozionante!
Raggiungere da Padova le Fondamenta delle Zattere di Venezia com’è stato?
Sono arrivato a Venezia con l’auto senza problemi di traffico o di parcheggio e lungo il tragitto verso il punto d’incontro, mi sono aggregato alle altre persone riconoscibili dalle inconfondibili magliette rosa.
E’ stato molto bello condividere un’esperienza che ha unito così tante persone senza competitività, solo per il gusto di vivere la stessa emozione,
Parteciperai alla prossima 5.30 di Venezia 2016?
Sì, il prossimo anno farò di tutto per essere presente. Nel frattempo voglio dare appuntamento a tutti i walkers e runners 5.30 a Mantova l’11 settembre!!!!
Grazie per l’organizzazione di questi eventi!
MADDALENA
abita a Venezia, ma “di qua del ponte” che come dice sua mamma è già campagna.
Nella vita fa l’architetto e lavora prevalentemente in terraferma. Essere un libero professionista le ha consentito di poter ritagliare e dedicare una parte del suo tempo all’insegnamento del nuoto, ambiente in cui “sguazza” da sempre.
La corsa non è una mia grande passione, ma comincia a piacermi sempre un po’ di più. Per la mia struttura risulta sempre abbastanza traumatica quindi cerco di darmi qualche obbiettivo per non perdere il lavoro fatto, ed approfitto degli “ eventi” per correre in compagnia, perché correndo assieme si sente meno la fatica!
Alla corsa mi sono aqqicinata qualche anno fa quando per scommessa ho partecipato al mio primo triathlon nel settembre del 2012. Da quel momento il triathlon, quindi il nuoto, al bici e la corsa occupano molta parte del mio “tempo libero”. Poco per i miei allenamenti ad essere sinceri, molto per il “Gioca triathlon”: progetto multidisciplinare ludico motorio per bambini da 6 a 12 anni che da due anni stiamo sviluppando grazie alla Polisportiva Terraglio ed il LIGERteam.
Come hai saputo della Run530?
Se non ricordo male su Facebook casualmente ho visto passare un “mi piace” o un “parteciperà” di un’amica o amico. Mi ha incuriosito, ho dato un’occhiata e mi sono iscritta!!
E’ la prima Run530?
Ho partecipato anche a quella di Carnevale! Che festa!!! Le parrucche, le mascherine e gli echi delle battute e delle risate che rompevano il silenzio nel buio delle calli!
Raccontaci com’è stato raggiungere Venezia alle 4:30…
Fortunatamente non mi pesa svegliami presto….mi ha ricordato il periodo dell’università, quando c’era l’overbooking e per prendere i posti nell’aula di Badoer ai Frari ci alzavamo all’alba ma guai a perdere una lezione di storia dell’architettura del professor Foscari! Questo fantastico professore oltre a farci apprezzare e scoprire l’architettura e la storia di Venezia e dei veneziani, ci spronava ad approfittare di Lei, a muoverci e a scoprirla.
Ad essere curiosi della nostra città percorrendola ad ogni ora del giorno con diverse andature: con il passo del turista, lento e con il naso per aria (quindi doloroso per i talloni, schiena e cervicali!); e con il passo da veneziani che è più o meno veloce a seconda del grado di ritardo in cui si è o dal gruppo di turisti che si vuole superare, tesata diritta e sguardo mobile dall’alto al basso a controllare piccioni e cacche, da desta a sinistra per controllare che dalle calli non esca qualche carretto (quindi molto allenate per le variazioni di ritmo ed il controllo della posizione!!)…Non potevo certo perdermi il passo della 5.30!
Cosa ti è piaciuto di questa 5.30?
Di questa 5.30: guardare dalla punta della dogana la luce del sole sorgere dietro san marco, sentire l’arietta fresca che in questi giorni afosi solo di prima mattina riesce ad asciugare la fronte un po’ accaldata.
Della 5.30 di carnevale: attraversare di corsa la piazza illuminata solo dai lampioni, sentire il corpo che muovendosi di scada in fretta e vince l’aria freddina.
Di entrambe: i sorrisi attorno di primo mattino, e l’energia di un risveglio gioioso che ti accompagna poi per tutto il giorno!!
Il prossimo anno sarai con noi?
Il prossimo anno? Farò anche la Virtual 5.30 del 25 settembre! Avete avuto un’altra bella idea!! Così ci stuzzicate a trovare percorsi nelle nostre città, città che a volte trascuriamo per pigrizia o perché sembrano inospitali, e forse invece siamo noi per primi ad abitarle e viverle poco. Un altro stimolo per riappropriaci del nostro tempo, che non ci sembra mai abbastanza, e poi basta un’alba per farci sentire ricchi di tempo ed energia!